venerdì 29 aprile 2011

INPS IL DANNO E.......LA BEFFA !!!


IL DANNO E……….LA BEFFA !!!
Premetto che sono ultrasessantacinquenne e sono stata dipendente dal 1965 al 1969. Poi commerciante autonoma dal 1972 al 1990, anno in cui è subentrata la malattia e la pensione di invalidità.
Ho versato quindi, dal 1965 al 1990, 25 ANNI DI CONTRIBUTI.
IL DANNO:
La rata della mia pensione di invalidità era, al 1° Aprile 2011, di 842,00 euro.
La pensione del coniuge, con decorrenza 1° Aprile 2011, è di 465,00 euro.
Il “pesce d’aprile” che mi ha riservato l’INPS arriva il 26 di Aprile con una Racc.ta AR, datata 15 Marzo, di cui segue uno stralcio della parte saliente:

Gentile Signore/a,
Le comunichiamo che, per il periodo dall’1.1.2011 al 30.04.2011 sono stati pagati euro 1.402.44 in più sulla sua pensione cat. AS n. 04300989 per i seguenti motivi: in seguito a concessione di trattamento pensionistico al coniuge, è stato rideterminato l’importo dell’assegno sociale.
La informiamo che, nella fattispecie, non è possibile applicare la sanatoria di cui all’art. 38 della legge n. 448/2001, ne quella prevista dall’art. 13 della legge 412/1991.
Per consentirle di effettuare il pagamento le allego un bollettino di conto corrente postale, già compilato, con il quale potrà recarsi presso qualsiasi agenzia bancaria o postale. Qualora non le sia possibile restituire la somma in unica soluzione, potrà richiedere la rateazione del pagamento, utilizzando il modello allegato, che dovrà essere restituito entro il termine di trenta giorni.
Le ricordiamo che, decorso infruttuosamente il termine di trenta giorni dalla data di ricezione della presente, la pratica verrà inviata all’ufficio legale dell’Istituto per procedere al recupero coattivo delle somme.

La mia pensione, sempre di invalidità, DIVENTA, con la rata del 1° Maggio 2011 e senza comunicazione alcuna, di 492,00 euro.
Ancora non ho capito bene il motivo e la pratica è passata al patronato per gli accertamenti del caso.
Della mia pensione di vecchiaia nessuno ne parla e, considerati gli anni di contribuzione, mi sarebbe toccata a 60 anni. Non mi sembra di rientrare nelle ultime disposizioni che hanno innalzato tale soglia di età che, comunque, ho già raggiunto e superato.
A parte le date, pesce d’Aprile e Festa del lavoro (forse il mio, decisamente perduto).
LA BEFFA:
La richiesta di “restituzione” di 1.402,44 che mi vengono chieste dall’INPS per il periodo da Gennaio ad Aprile 2011 definendoli “pagati in più”.
Sembra oltremodo evidente che se il motivo è, come dichiarato,: “ la concessione della pensione al coniuge”, a qualcuno è “sfuggita” la data di erogazione di QUEST’ULTIMA pensione. Nei mesi riportati in periodo la pensione del coniuge……….. NON ESISTEVA !!!
Il tono della richiesta non è tra i più gentili e cordiali dato che, prima ancora di qualsiasi mia risposta, si accenna all’ufficio legale.
Mi chiedo come sopportare queste continue, snervanti, ossessive e persecutorie azioni che l’INPS mette in atto nei confronti di persone estremamente deboli . Azioni altamente lesive della già precaria stabilità economica e mentale di chi è COSTRETTO a subirle.
Dico “persecutorie” perché quanto sopra è SOLO cronologicamente l’ultima delle azioni che mi riguardano.
A capodanno infatti la mia pensione ha subito una arbitraria quanto illecita “decurtazione” di 150 euro al mese. Meno 150 euro a Gennaio e meno 150 euro a Febbraio 2011, sempre senza comunicazione alcuna, restituite a Marzo 2011 con la motivazione di una “anomalia di calcolo”.
Pensando a quale bolletta non riuscirò a pagare per queste “anomalie”, non mi viene altro da dire che: Vergogna ! Vergogna !! Vergogna !!!